dopo anni di tormento, anni passati sui libri
mille decisioni da prendere e altrettante da rimandare
dopo davvero tante indecisioni sulla scuola da intraprendere
per la mia specializzazione in psicoterapia
decido di scrivervi.
a dir la verità conosco da poco il vostro forum e solo ora mi
rendo conto di una incontenibile necessità: scrivervi.
il mio intervento riguarda (non attacca) uno dei fondamenti
stessi della psicanalisi ovvero l'interpretazione.
in che modo un sogno interpretato, può avere un effetto
terapeutico su un paziente?
in che modo, durante una interpretazione, l'analista è sicuro
di non proiettare i propri vissuti sul materiale che il
paziente porta durante la seduta?
immagino che un'interpretazione, dato il nome stesso, abbia
dei contenuti molto soggettivi:
allora come facciamo ad essere sicuri, come fanno gli analisti
ad essere sicuri, che quella interpretazione di un vissuto
di un sogno o di quant'altro, sia effettivamente la GIUSTA
interpretazione?
in che modo poi la psicanalisi, una volta trovato il nodo, il
non risolto, la parte mancante del paziente, agisce (con)
attraverso egli?
spero in una vostra risposta.
a presto.
Frederick |