07/aprile/2007: RISPOSTA: da Gianpietro Séry

Riprendo un punto di ciò che scrive Giacomo B. Contri:

"Le donne sono difficili, e ciò mette in difficoltà anche loro, ma pochi sono gli uomini che sanno farne donne facili, cioè facilitare anche sé stessi: il risultato è la diseconomia mondiale.

La donna facile - quella che non parte dall’obiezione di principio al servizio da rendere all’altro - sarebbe un fattore decisivo di uscita dalla crisi economica.

Non è affatto vero che le prostitute sono donne facili: sono difficili come tutte le altre, ma il passaggio dal rapporto al rapporto commerciale produce l’illusione di facilità, illusione stupida come tutte ma tenace.

Il commercio sessuale non produce ricchezza: questa produzione richiede facilità (è un truismo economico).

Personalmente sono per la donna mannara: cioè una che con me fa il processo inverso a quello fatto da Medea con quell’idiota di Giasone, piccoloborghese privo di sovranità (Shakespeare ragionava come me).

Capisco che Hegel non riuscisse a “sistemare” la donna se non come sorella astratta."